Visto che in questi giorni tutti si sentono autorizzati a dare giudizi e fare previsioni sul conflitto in Ucraina e dopo aver visto in TV commentatori che mostrano cartine dell’ Ucraina dove sono indicate città, la cui posizione esatta dista qualche centinaio di chilometri da quella segnata nella mappa o il fiume Dniepr, (in russo), o Dnipro, (in ucraino), viene posto a 50 km ad est di Kiev, mentre in realtà attraversa il centro della città, voglio esprimere anche io l’opinione su questo conflitto. E la domanda che mi pongo è: sarà possibile tornare a vivere e lavorare in Ucraina?
Premetto che ho vissuto molti anni a Kiev, ho gestito diverse attività imprenditoriali e conosco bene tutta l’Ucraina e la Russia.
Nonostante i russi indossino abiti e calzature italiane, possiedano iPhone americani, siedano al volante di auto tedesche, bevano champagne o vino francesi, la propaganda di regime fa dell’occidente, sempre, il capro espiatorio di qualsiasi loro problema. Se il rublo diminuisce di valore la colpa è degli americani che stanno boicottando la moneta russa. Se il prezzo dei generi alimentari aumenta è colpa dell’Europa che sta facendo una politica dei prezzi ostile alla Russia.
La realtà, invece sta nel fatto che i russi, (cosi come gli ucraini), non sono in grado di creare/produrre nulla, tutta la loro ricchezza proviene dal petrolio, dal gas e dalle loro miniere, null’altro. Non hanno industrie che producano prodotti di qualità, non dico per essere esportati, ma neanche per essere commercializzati all’interno della federazione. Se producono qualcosa, nel 90% dei casi si tratta di prodotti scadenti e di scarsa qualità. Gli stessi russi o ucraini nutrono, verso i prodotti di produzione locale, la stessa diffidenza che hanno nei confronti dei prodotti cinesi.
Arrivo a dire che se la Russia non avesse il suo immenso territorio e le sue enormi ricchezze naturali, sarebbe solo un’ enorme Ucraina. Si, perché Ucraini e Russi sono uguali, sono popoli slavi che hanno lo stesso dna, la stessa cultura, la stessa religione, lo stesso modo di pensare, lo stesso cibo, la stessa lingua. Sono convinto che se la popolazione russa fosse realmente a conoscenza di quello che sta accadendo, non ci sarebbe nessuno a favore di questa guerra.
Se proprio vogliamo trovare qualche differenza fra russi e ucraini, ci dobbiamo spostare a ovest dove effettivamente, per ragioni storico-culturali, i territori dell’Ucraina più occidentali hanno sempre mostrato un sentimento anti russo, ma erano comunque, una minoranza. La maggioranza della popolazione si è sempre sentita, almeno fino a ieri, accumunata a quella russa da un sentimento di fratellanza che non è venuto meno, in molti casi, neanche dopo l’occupazione della Crimea e del Donbass, anche perché tutte le repubbliche ex sovietiche sono legate fra loro da profondi legami familiari.
Infatti ai tempi dell’URSS, lo Stato decideva il destino delle persone; per cui un medico ucraino laureatosi a Kiev, poteva essere spedito a lavorare a Novosibirsk oppure un ingegnere di Kharkov fosse destinato ad una fabbrica di Mosca. Questo ha determinato nel tempo un enorme intreccio di legami familiari fra tutti i paesi ex sovietici. Ad esempio, una mia ex segretaria a Kiev, aveva i genitori che abitavano ad Amur, se volete togliervi una curiosità, date un’occhiata a google map, per vedere dove si trova.
Dobbiamo constatare che i fatti hanno, purtroppo, dimostrato che il popolo russo e quello ucraino non sono in grado di vivere appieno un regime democratico. Basti vedere cosa è successo in Russia dopo la caduta del muro, dove un pugno di oligarchi si è spartito le ricchezze del paese, mentre il resto della popolazione moriva di fame. La stessa cosa succedeva, con le dovute differenze, fino a ieri anche in Ucraina dove poche decine di oligarchi detengono la quasi totalità della ricchezza del paese e il resto della popolazione fa fatica a sbarcare il lunario.
Oligarchi che si oppongono a qualsiasi cambiamento o riforma che potrebbe portare ad uno sviluppo del paese e quindi a una diminuzione della loro ricchezza e potere, (guarda caso tutti gli oligarchi sono anche deputati). Vi basti come esempio quello di Poroshenko, oligarca e politico che durante il suo mandato come presidente dell’Ucraina ha centuplicato, si avete capito bene, centuplicato il suo patrimonio.
Tornando alla Russia è facile comprendere come l’avvento di Putin dopo gli anni dello sfascio di Boris Elstin siano stati accolti dalla povera gente, (che sono il 90% dei russi), come una benedizione: stabilità sociale, sicurezza, aumento delle pensioni, aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici e ritorno del paese a potenza mondiale anche se in cambio hanno dovuto cedere una parte della loro libertà. Dissenso e libertà di espressione si pagano a caro prezzo, (anche con la morte nei casi estremi).
Il sistema comunque aveva trovato un suo equilibrio, allora che bisogna aveva la Russia di invadere l’Ucraina? Non certamente per difendersi dalla Nato. Putin sapeva benissimo che l’Ucraina non sarebbe mai entrata nella Nato ed in ogni caso la Nato non attacherebbe mai, per prima, la Russia.
Putin aveva ed ha paura della democrazia. Ha mosso guerra all’Ucraina, come fece a suo tempo con la Georgia e la Moldavia, in quanto portatrici di quei valori di democrazia tipici dei paesi occidentali. Nel 1991 l’Unione Sovietica si sgretolò, senza che fosse attaccata da nessun nemico esterno, ma implose su se stessa sulla spinta della richiesta di democrazia e libertà da parte della popolazione.
Putin non ha paura della democrazia in senso assoluto, ha paura che il virus della democrazia, sapientemente alimentato dagli americani, (non certo in modo spassionato, ma per i loro interessi), possa attecchire anche in Russia, dove un governo liberamente eletto porterebbe il potere nelle mani di pochi ed un peggioramento della vita per molti. Si avrebbe inoltre un drastico ridimensionamento del peso del paese a livello internazionale che diventerebbe facile preda delle politiche americane.
Per questo, dopo aver visto che l’operazione di destabilizzazione in Donbass, non ha portato a nessun risultato appezzabile, ha deciso di alzare lo scontro e provare, con le armi, ad insediare, a capo del governo ucraino, un altro Yanukovich. Però le cose non sono andate come previsto e mi suona strano che non lo avesse calcolato, perché come dimostra la storia, e lui ben sa, i popoli slavi non si arrendono tanto facilmente.
Arrivati a questo punto, secondo me, la Russia non riuscirà più a conquistare l’Ucraina, ma rischia di impantanarsi in un conflitto senza fine e gli scenari futuri possibili sono tre e nessuno dei tre è, a mio avviso, da scartare:
1.Si raggiunge un accordo che permetta di salvare capra e cavoli per entrambi i paesi.
2.Putin viene in qualche modo destituito, cosa non facile vista la censura presente nel paese e l’ampio appoggio che gode ancora i tutto il paese, ma in ogni caso le rivoluzioni si fanno a Mosca e San Pietroburgo, dove il dissenso è maggiore. Anche se poi rimane da verificare come avverrà il passaggio di potere e chi lo gestirà.
3.Vistosi in un vicolo cieco e sapendo che più passa il tempo più diminuisce il suo consenso ed il suo appoggio sia all’interno che all’esterno del paese, Putin decida di alzare ancor di più la posta con conseguenze che non oso neanche immaginare.
Lavorare e Vivere in Ucraina
Sebbene il mio blog tratti di lavoro nel mondo, non ho mai affrontato il discorso del vivere e lavorare in Ucraina, perché effettivamente le possibilità di un impiego per uno straniero erano poche e per un italiano ancor meno, a differenza, per esempio di un madrelingua inglese.
Ad eccezione di qualche lavoro nei call center o nel settore della ristorazione, (cuoco, pizzaiolo, ecc.) le possibilità di trovare un lavoro erano veramente limitate. A meno che non si conoscesse la lingua russa e ci si accontentava di lavorare con uno stipendio di qualche centinaio di euro.
Per quello che concerne vivere in Ucraina, va detto che gli ucraini amano profondamente l’Italia, la cucina e la moda italiana, sopra tutto. Sono accoglienti e disponibili e non è difficile farsi nuovi amici. Naturalmente per integrarsi completamente occorrerebbe conoscere la lingua russa o ucraina.
Un aspetto da tenere presente quando si parla di Ucraina è la corruzione che è presente ovunque a qualsiasi livello. Quando si viene fermati per una violazione del codice della strada è normale pagare gli agenti di polizia. Quando si riceve un’ispezione dei pompieri per la verifica delle norme antincendio, (di solito disattese), è norma pagare i vigili del fuoco. Quando si va in qualsiasi ufficio pubblico è di prassi pagare per ottenere un’autorizzazione, in maniera più veloce. E’ normale pagare i professori universitari per superare gli esami. Vanno pagati i medici e gli infermieri che lavorano negli ospedali pubblici per ricevere cure adeguate e per far si che durante un’operazione chirurgica il medico operi e ricucia il paziente in maniera professionale senza lasciare delle cicatrici deturpanti. Anche tutti i documenti, (patenti, diplomi, ecc.), possono essere comprati, senza problemi.
La corruzione dilagante, nel paese, è sicuramente un fatto negativo e io non voglio giustificarla, dico soltanto che è un mezzo che permette a molte persone di sopravvivere. Se pensiamo che i dipendenti pubblici (medici, infermieri, insegnanti, impiegati, poliziotti, ecc.), guadagnano dai 400 ai 600 € al mese, risulta evidente che senza entrate, diciamo cosi, ‘extra’ non potrebbero sopravvivere.
Però, questa corruzione diffusa che, coinvolge anche la magistratura, fa si che l’Ucraina non sia ancora uno stato pienamente di diritto. Per cui le persone benestanti ed appartenenti alle classi sociali più benestanti escono sempre vincenti da un conflitto con una persona di una classe sociale inferiore.
In sostanza questo significo che se un politico, un oligarca, un alto funzionario o qualcuno che ha potere o denaro si scontra con una persona comune, quest’ultima sarà sempre giudicata colpevole indipendentemente dal fatto che abbia ragione o meno.
Questo è anche dovuto al fatto che la società ucraina è pervasa da un forte senso di classismo. Le persone delle classi sociali più elevate si sentono superiori rispetto a quelli delle classi inferiori e ciò determina, di conseguenza, un diffuso atteggiamento di ostentazione, dove tutti tendono ad apparire alla moda e più benestanti di quello che in realtà sono.
Voglio fare un ultimo accenno sulle infrastrutture ucraine, (strade, trasporto pubblico, ospedali, ecc.) che erano già carenti prima della guerra e non oso pensare come saranno dopo. La maggior parte dell’edilizia residenziali fu costruita velocemente negli anni ’50 e ’60 nella ricostruzione post bellica e per soddisfare una popolazione urbana in crescita, ma dopo la fine dell’Unione Sovietica, questi edifici, non sono più stati più sottoposti a manutenzione ordinaria ne, tantomeno, straordinaria. Le scale e i corridoi sono scrostati, a volte puzzano e sono scarsamente illuminati, (se avete la fortuna che le luci funzionino), gli ascensori si muovono con rumori sinistri e sono spesso fuori uso. Questo significa che se abitate al 15° piano dovrete farvi tutti i piani a piedi e spesso, di notte, al buio.
In Ucraina le strade ei marciapiedi sono malmessi e pieni di buche e l’illuminazione, al di fuori delle strade principali, è scarsa. Spesso interi isolati, anche durante l’inverno, rimangono per diversi giorni senza acqua calda, a causa dei numerosi guasti. L’acqua del rubinetto non è potabile. Gli ingressi dei condomini sono, spesso, fatiscenti. Le minoranze non sono tutelate. La corruzione e la burocrazia sono onnipresenti.
Però d’altro canto, le città erano piene di vita. I parchi ed il verde pubblico sono ovunque. Le persone sono straordinarie nella dignità che hanno anche nell’indigenza. I rapporti umani sono semplici e diretti. Se ci si riesce a calare nella realtà del paese e accettare la sua cultura, l’Ucraina offriva un’esperienza di vita unica.