E’ possibile emigrare ed iniziare a lavorare in Francia, senza conoscere il francese? Se siete interessati alla questione leggete la storia di Alice.
Buongiorno a tutti!!
Mi piacerebbe raccontare la mia avventura, I miei sogni. I miei progetti
Vivevo in Italia, avevo un lavoro a tempo indeterminato, mi piaceva molto il mio lavoro.
Dopo vari pensieri e valutazioni decido di trasferirmi qua in Francia.
Per 2 anni appena potevo, venivo in vacanza per vedere la mentalità, per vedere se mi poteva piacere, per cui ho visitato varie zone della Francia la zona di Tolosa e dintorni la conosco tutta.
Bordeaux, Lione, Marsiglia, belle ma troppo dispersive per me.
Decido per una piccola città termale, tra i paesi baschi francesi e la Spagna.
Vivevo in Italia, appena potevo venivo, ho iniziato a portare Iil curriculum e lettera di motivazione scritte in francese alle varie agenzie interinali.
Tutti mi chiedevano la stessa cosa.
Parla francese?
Avevo le basi scolastiche ma niente di più.
La mia risposta era no.
Ops! Molti non mi prendevano neanche il curriculum.
Non pretendevo di fare il lavoro che facevo in Italia, ma non trovavo niente di niente….nel ambito delle pulizie, assistenza agli anziani, nulla. Senza parlare il francese non si andava da nessuna parte.
Iniziano ad arrivare le prime delusione.
Io inconsapevolmente pensavo che la Francia essendo una nazione grande non ci fossero tutti questi problemi, ma mi son dovuta ricredere.
Comunque decido di continuare questa avventura.
Trasferirmi significa pianificare il viaggio, avendo un cane e 2 gatti dovevi fare le varie pratiche per loro: vaccinazioni, passaporti internazionali, microchip ecc.
Preparare il viaggio vivendo in Sardegna, son dovuta partire in nave, trovare qualcuno che mi accompagnasse con la macchina, alla fine son riuscita a organizzarmi per la partenza.
Inizio a cercare casa, ops non me la danno perché non ho un lavoro, un contratto a tempo indeterminato e tre buste paghe!!
Continuano le delusioni..
Alla fine propongo di pagare 6 mesi in anticipo di affitto, più il mese corrente e la caparra, ma non si fidavano e le loro risposte erano no.
Finché dopo mesi di rifiuti ho trovato questa persona gentile che ha creduto in me.
Ero felice la mia perseveranza iniziava a portare qualche risultato, aie non era cosi.
E vero avevo casa potevo stare tranquilla mi potevo mantenere per 7 mesi.
emigrazione degli italiani nelle varie zone della Francia dal colore bianco (minore) al colore verde (maggiore)
Iniziamo la trafila burocratica francese
1) Conto corrente vado alla posta per aprirlo e non me lo aprono perché non ho un lavoro, provo alla banca: idem, provo in vari istituti la loro risposta e sempre negativa, vogliono un conto corrente operativo con tanto di contratto.
Prendo appuntamento con la banca di Francia perché mi avevano detto che era un mio diritto avere un conto.
Spiego il tutto mi dicono che vogliono avere una lettera di rifiuto da parte della banca.
Prendi di nuovo l’ appuntamento in banca, le banche francesi non sono come quelle italiane, qua si va sotto appuntamento, e passano le settimane sballottata da una parte all’altra,
Non vi nego che il pensiero di andare via mi é passato mille volte per la testa, ma sarebbe stata una sconfitta per me!!
Decido di continuare alla fine arriva sta benedetta lettera della banca di Francia dove obbligava la banca ad aprirmi il conto. Diciamo tra virgolette conto perché più che prelevare e pagare con il bancomat non potevo fare. Le mie operazioni erano limitate al minimo e va bho meglio di niente.
2) Mi sono adoperata x cercare un corso e imparare la lingua, e tramite il comune ho iniziato il corso, interagisco con persone di nazionalità diversa, culture e religioni diverse alla mia, ma e stimolante e interessante!
mi sento meno ignorante siamo tutti allo stesso livello.
3) Lavoro. Ho continuato a portare curriculum alla fine mi chiamano per lavorare in un albergo, son contenta Vado anche se non parlavo francese benissimo. Con le colleghe ci capiamo erano tutte di nazionalità diversa, non c’era una francese. Ma va bene cosi. I miei sacrifici iniziavano a portare dei piccoli risultati.
Sempre tramite agenzia entro a fare le pulizie. in un ristorante arabo da lunedì al venerdì, dopo un mese la responsabile mi chiede se voglio lavorare con loro in cucina. Contratto a tempo indeterminato, 35 ore alla settimana, non mi sembra vero neanche tre mesi e avevo due contratti a tempo indeterminato e uno tramite interim era tutto bello, finché scopro che il numero che avevo non era valido.
Corri per farti rilasciare il numero provvisorio della carte vitale, per fortuna in due giorni mi é arrivato e ho potuto iniziare a lavorare.
Ho voluto condividere con voi questa mia piccola esperienza
I sogni e le ambizioni bisogna coltivarle se ci si crede fino in fondo, ma bisogna essere consapevoli che non è facile anzi…. Bisogna pianificare il tutto prima di partire, non andare all’avventura, qua nessuno ti aiuta. Se non hai un punto di riferimento o dei soldi per mantenerti all’inizio è in salita.
Giunti alla fine della testimonianza è dunque possibile lavorare in Francia senza conoscere il francese?
Al racconto, che ho inserito testualmente, senza fare alcuna modifica. c’e poco da aggiungere. Ho voluto pubblicarlo come testimonianza delle difficoltà che si possono incontrare nel trasferimento in Francia, soprattutto, se non si parla la lingua. La storia di Alice ha un lieto fine ma non è per tutti così. Fate tesoro della sua esperienza, non è sempre detto che si possa lavorare in Francia senza conoscere il francese.
Per chi volesse avere maggiori informazioni di come poter lavorare in Francia, consiglio di leggere queato articolo: Lavorare in Francia: la guida
Chi desidera maggiori informazioni su come trasferirsi in Francia nell’articolo specifico, trova tutte le informazioni.