La Spagna, per via del clima, della cucina, della lingua e delle affinità caratteriali che ci legano agli spagnoli è una meta molto ricercata dagli italiani che si spostano all’estero e pertanto molti decidono di andare a vivere in Spagna. E non solo dagli italiani, dal momento che è il decimo paese al mondo per numero di immigrati (6.5 milioni, che rappresentano il 14% della popolazione. Il più alto tasso in Europa.) Fra questi non sono pochi gli italiani presenti e tanti altri pensano di trasferirsi in Spagna.
Trasferirsi in Spagna
La Spagna, purtroppo, non offre le stesse possibilità e prospettive di lavoro che possono offrire i paesi del nord Europa. Ultimamente però città come Madrid, Barcellona, Bilbao e Valencia stanno cominciando ad offrire opportunità interessanti. Mentre tutta il litorale, dalla costa brava alla costa del sol, soprattutto durante la stagione estiva, ma non solo, offre notevoli possibilità di impiego nei settori legati al turismo.
La Spagna è una monarchia parlamentare, divisa in 17 regioni (comunità autonome) e conta circa 47.000.000 di abitanti.
Per trasferirsi in Spagna, per un periodo inferiore ai tre mesi, serve solamente un documento di identità e la tessera sanitaria. Mentre se si desidera risiedere per più di tre mesi ci si dovrà iscrivere nel “Registro Central de Extranjeros” questo serve a regolarizzare la residenza sul territorio spagnolo. La lingua ufficiale è lo spagnolo (castigliano), però in diverse regioni vengono utilizzate anche le lingue locali: catalano, valenciano, basco, galiziano, asturiano, ecc.
Trovare casa per vivere in Spagna
Dopo un primo periodo trascorso in ostello o in una stanza prenotata dall’Italia, tramite airbnb, o siti similari, dovrete iniziare la ricerca di un alloggio in loco e purtroppo trovare casa in Spagna, negli ultimi tempi sta diventando sempre più difficile, questo è dovuto a due fattori: da una parte vi è un notevole aumento della domanda e dall’altro molti proprietari preferiscono affittare per brevi periodi a turisti, utilizzando siti come airbnb o similari.
Secondo uno studio di idealista i prezzi nel 2019, (prima del Covid), sono aumentai fra il 3,8% e il 12%, a seconda della provincia e area turistica, Ci sono sempre meno opzioni di affitto residenziale, specialmente in città come Madrid, Barcellona e Isole Baleari. Oltre a questi problemi dobbiamo aggiungere che i locatori stanno includendo “condizioni insolite, data la forte domanda”, sottolinea Idealista. Ad esempio “non ammettono bambini come se fossero cani”.
A volte, si cercano gli inquilini come se si trattasse di un’offerta di lavoro “il proprietario ci segnala i requisiti imprescindibili che deve avere l’inquilino: come ad esempio il posto lavoro e da lì facciamo una prima selezione. Poi è lui a scegliere e a fare direttamente i colloqui. I potenziali inquilini potrebbero trovare strano che il proprietario dell’appartamento li voglia sottoporre ad un intervista, ma data la scarsa offerta di appartamenti e l’alta domanda, non hanno altra scelta che accettare di sottoporsi al casting”.
L’inquilino ideale è una donna single con un lavoro qualificato e stabile che non ha figli o animali domestici. Secondo Idealista questo boom degli affitti e quindi l’aumento dei prezzi è dovuto ad un cambio di mentalità in una generazione che non vuole accollarsi l’onere di un mutuo. Anche visto il livello degli stipendi medi in Spagna, aggiungo io.
Nonostante ciò, si riesce ancora ad affittare qualcosa di decente per un prezzo relativamente giusto, almeno comparato con le grandi città italiane tipo Roma e Milano. Ma questo comporta una notevole ricerca che può durare diverso tempo per cui la soluzione più comune, almeno all’inizio, è quella di affittare una stanza in un appartamento condiviso con altre persone. Anche perché finché non avrete un contratto di lavoro a tempo indeterminato, (e da almeno un paio d’anni, in città come Barcellona), difficilmente troverete qualcuno disposto ad affittarvi un intero appartamento, a meno che non siate disposti a pagare 6/12 mesi anticipati.
Affittare casa senza intermediari ha il vantaggio di non pagare commissioni alle agenzie ma occhio alle truffe. Diffidate di annunci poco chiari, con prezzi troppo allettanti, il cui proprietario vi chiede un anticipo da pagarsi via internet, perché al momento si trova fuori dal paese. Queste case non sono in affitto o non esistono. Perderete solamente i vostri soldi.
Come regola generale, non pagate mai niente finché non avete firmato il contratto e ricevuto le chiavi di casa.
Affittare tramite un’agenzia immobiliare, va bene, ma attenzione a sceglierla seria. Ricordate un’ agenzia seria non chiede alcun pagamento anticipato, il pagamento verrà richiesto solo dopo aver firmato il contratto.
Al momento della firma del contratto, di solito, dovrete pagare:
- il mese corrente
- uno o due mesi di deposito, non di più secondo la normativa spagnola
- una mensilità come spese di agenzia
Alcuni proprietari di casa, soprattutto quando si tratta di affittare a stranieri, chiedono l’avallo di una persona che faccia da garante o, in alternativa, una garanzia bancaria, corrispondente, di solito, a sei mensilità.
Siti web per la ricerca di alloggio
Di seguito vi segnalo i siti web più utilizzati per la ricerca di case in Spagna:
- Idealista, uno dei siti più famosi in Spagna, per la ricerca di alloggi
- Foto casa, altro sito molto popolare
- Tu casa, un sito molto ben fatto, molto utilizzato
- En aquiler, sito specializzato negli affitti
- Badi specifico per la ricerca di stanze
- Habitaclia, sito specializzato in vendita e affitti
- Milanuncios, il portale di annunci più famoso in Spagna, con una ricca sezione dedicata agli affitti residenziali
- Vibbo, sito di annunci meno famoso del precedente, che offre una sezione dedicata agli immobili residenziali
- Numerosi gruppi facebook si occupano di affitto (alquiler)
Per chi è interessato ad approfondire le tematiche relative al vivere in Spagna, segnalo una guida completa Living in Spain rivolta agli stranieri che desiderano trasferirsi a vivere in Spagna (in lingua inglese).
Tutte le informazioni su come trasferirsi all’estero le trovate qui
In Spagna attualmente risiedono quasi 300.000 italiani, che rappresentano la 5 ° nazionalità, per numero di immigrati presenti nel paese, dietro marocchini, rumeni, inglesi e cinesi. Dagli anni 90’ l’emigrazione italiana in Spagna è stata in continua crescita e non si arrestata neanche durante gli anni della crisi successivi al 2008. In questo articolo cercheremo di capire perché cosi tanti italiani decidono di trasferirsi in Spagna.
L’arrivo massiccio, negli ultimi anni, di italiani di tutti gli strati sociali e tutte le provenienze dalla penisola, ha determinato un aumento esponenziale di attività commerciali e servizi gestiti da italiani. A Madrid, addirittura, vi è la presenza di una ‘little Italy’ nella zona attorno al Liceo italiano di Chamberi, dove è presente una notevole concentrazione di locali italiani.
Un numero sempre maggiore di connazionali sceglie la Spagna per vivere e lavorare anche se la situazione lavorativa del paese non è poi cosi differente da quello italiana. Basti pensare che il tasso di disoccupazione spagnolo si aggira attorno al 14% contro l’11% italiano.
Chi sono gli italiani che si trasferiscono in Spagna?
La mappa di coloro che ogni anno si trasferiscono in Spagna è molto variegata:
Vi sono persone che decidono di trasferirsi in Spagna per aprire una qualche attività legata soprattutto al settore turistico. Ed effettivamente il sistema burocratico-fiscale spagnolo è molto più snello e semplice di quello italiano.
Vi sono giovani e meno giovani che hanno un titolo di studio o un professione qualificata e preferiscono città come Madrid e Barcellona dove la qualità della vita è migliore ed i costi sono inferiori o uguali a quelli di Milano. Molti italiani, fra Milano e una città estera, preferiscono l’estero, soprattutto, come nel caso della Spagna, se c’è una affinità culturale e un clima simile.
Vi sono giovani che non hanno un professionalità particolare e cercano lavoro nel settore del turismo ed hospitality. Questi rappresentano la maggior fetta di persone (75%), che ogni anno decidono di trasferirsi in Spagna alla ricerca di lavoro e di sole.
Vi sono pensionati che considerata la qualità del clima ed il costo della vita inferiore rispetto al nord Italia, del 25-30%, si trasferiscono a vivere lungo la costa spagnola.
Vi sono giovani che dopo aver frequentato l’Erasmus si innamorano della Spagna e decidono di mettere radici.
Vivere oggi in Spagna
In Spagna, il costo della vita sta aumentando rapidamente, soprattutto il mercato immobiliare ha ripreso a crescere per cui il costo degli affittii è in continua ascesa ed affittare un alloggio nelle maggiori città, Madrid e Barcellona sopra tutte e nelle località turistiche sta diventando sempre più caro e difficile. Per non parlare della situazione nelle isole, (Baleari in testa) dove la situazione è drammatica.
Trovare lavoro, non è ne semplice ne scontato, a meno che non parliamo di lavoro nel settore dell’hospitality, soprattutto nel periodo estivo, in cui è relativamente semplice trovare un’occupazione.
Le tutele sindacali sono molte basse, per cui è molto facile essere licenziati.
I servizi e la burocrazia non sono il massimo e ottenere il NIE (che serve per poter lavorare) diventa sempre più complicato e con tempi di attesa biblici.
La qualità del sistema scolastico non è il massimo.
Sicuramente la mancanza di lavoro e di prospettive spingono molti giovani a lasciare l’Italia, ma le cifre dimostrano che la Spagna, da questo punto di vista, non è che sia messo tanto meglio di noi e non offre ne le opportunità lavorative, ne gli stipendi ne, tanto meno, i servizi che possono offrire molti paesi del nord Europa.
Allora perché cosi tanti italiani decidono di trasferirsi in Spagna?
L’Italia insieme alla Bulgaria ha il maggior tasso di corruzione di tutti i paesi della UE, dopo la Grecia, mentre la Spagna, anche se la corruzione non manca neppure li, è messa molto meglio.
In Italia la pressione fiscale reale è fra le più alte al mondo e superiore a quella spagnola.
L’Italia offre scarsi incentivi verso le nuove imprese. In Spagna, ad esempio, una nuova attività paga il 15% di tasse, sugli utili, per i primi 2 anni.
Il tasso di disoccupazione italiano è leggermente inferiore a quello spagnolo, ma in realtà, sia in Spagna che in Italia, le possibilità di trovare lavoro, dipendono in larga parte dalla volontà e capacità di chi lo cerca.
Ma anche tutti questi motivi non sono sufficienti a spiegare come mai cosi tanti connazionali si trasferiscono in Spagna, forse le motivazioni sono più profonde e vanno oltre l’aspetto solamente lavorativo.
Nonostante sia più difficile trovare lavoro, nonostante gli affitti siano alle stelle e trovare qualcosa di buono a volte è complicato, nonostante la burocrazia spagnola, in Spagna si vive bene.
La qualità dei prodotti alimentari è buona, la cucina si basa su ingredienti mediterranei, il clima è ottimo e le giornate sono soleggiate. Ci si muove tranquillamente a piedi o usando i mezzi pubblici, la lingua è simile alla nostra, il costo della vita non è cosi elevato e la vicinanza culturale con gli spagnoli ci fa sentire quasi a casa.
E’ più logico emigrare in Germania o nel Regno Unito per cercare lavoro, ed in effetti, molti lo fanno, ma in Spagna, gli italiani godono ancora di un po’ prestigio, (sempre meno per la verità), ma sono visti e trattai da pari, non dall’alto in basso come succede in tanti paesi del nord Europa. Integrarsi nella società spagnola è molto più semplice ed essere accettai dalla comunità locale è più facile.
Tutto questi fattori influiscono notevolmente sul livello della qualità della vita e penso che questo sia uno degli aspetti fondamentali che spingono cosi tanti italiani a scegliere la Spagna.