La Thailandia o Siam, è uno stato asiatico che è spesso sinonimo, per noi italiani, di spiagge tropicali, mare trasparente, giungle impenetrabili e templi buddisti. Perciò sono molti gli stranieri che vogliano trasferirsi in Thailandia.
Ha una territorio che è grande, circa, due volte l’Italia ed una popolazione leggermente superiore a quella italiana (68 milioni). La Thailandia è governata da una giunta militare e la più alta autorità nazionale è il re, le cui immagini sono presenti in ogni angolo del paese.
La lingua ufficiale è il tailandese, l’inglese nelle zone turistiche e nelle grandi città è leggermente diffuso, ma se vi allontanate da queste zone diventa indispensabile conoscere il thailandese. Gli immigrati in Thailandia sono 1.200.000 (circa il 2% della popolazione). Gli italiani residenti assommano a circa 5.000, ma sono molti quelli che, pur non risiedendo ufficialmente nel paese, vi trascorrono lunghi periodi, per vacanza o business.
Come trasferirsi in Thailandia, visti
Per trasferirsi in Tailandia occorre un visto ad eccezione di soggiorni a scopo turistico inferiori a 30 giorni. In questo caso, al vostro ingresso nel paese vi verrà rilasciato il VOA (visa on arrival) valido 30 giorni ed estendibile per altri 30 recandosi presso un ufficio dell’immigrazione. E’ necessario essere in possesso di un biglietto aereo di ritorno
Visto turistico Tailandia
esistono vari tipi di visti turistici:
- visto turistico singola entrata, della durata di 60 giorni estendibile per altri 30 recandosi presso un ufficio dell’immigrazione al costo di 1.900 baht. Permette una permanenza totale massima di 3 mesi
- visto turistico doppia entrata, della durata di 180 giorni. Trascorsi i primi 60 giorni, bisogna recarsi in un ufficio immigrazione per l’estensione di altri 30 giorni al costo di 1900 baht. Trascorsi i 90 giorni, si dovrà uscire dal paese e una volta rientrati si ripeterà la procedura descritta sopra. Permette una permanenza totale massima di 6 mesi (con un’uscita/rientro)
- visto turistico multi entrata, ha una validità di 180 giorni e permette di entrare ed uscire dalla Thailandia quante volte si vuole fino alla sua scadenza. (in ogni caso ogni 60 giorni bisogna uscire dal paese)
Nel caso si rimanga in Thailandia oltre i giorni consentiti dal proprio visto turistico è prevista una multa di 500 baht per ogni giorno in eccesso fino a un massimo di 20.000 baht, con possibile arresto e divieto di futuri ingressi nel paese.
Visto di lavoro Tailandia
Visto lavoro, (visto non immigrant B), viene rilasciato agli stranieri che intendono lavorare o fare affari in Tailandia, questo visto può essere mono ingresso con una validità di 3 mesi estendibili fino a 12. Oppure multi ingresso con una validità di 12 mesi. Per ricevere questo visto avrete bisogno di trovare un datore di lavoro che vi voglia assumere, il quale dovrà, anche, ottenere l’approvazione, della vostra assunzione, da parte dal Ministero del Lavoro.
Tenete presente che il lavoro che avete intenzione di svolgere non deve rientrare nella lista proibita. Tutti i lavori che teoricamente possono essere svolti dai thailandesi sono preclusi ai cittadini stranieri, come, ad esempio: parrucchiere, avvocato e guida turistica, per citarne acumi.
Un altro requisito richiesto ad un’azienda che assume uno straniero è di avere almeno quattro dipendenti thailandesi per ogni straniero in carico. Il salario minimo, corrisposto al lavoratore straniero deve essere di almeno 50.000 baht al mese (circa 1.400 euro al cambio attuale). Ma anche se questa è la norma, ci sono molte aziende che la disattendono. Corrompere un funzionario o un poliziotto per chiudere un occhio è prassi comune Thailandia.
Visto studente Tailandia
Visto studente, (visto non immigrant E-D), un modo interessante per soggiornare un anno in Tailandia senza problemi è quello di iscriversi a una scuola di lingua, per seguire dei corsi di lingua thailandese oppure inglese. Di queste scuole ve ne sono tantissime in tutte le città o località turistiche della Thailandia. Il loro costo varia dai 500 agli 1.000 €. Il visto ha una durata di 12 mesi, (la durata del corso).
Visto over 50 Tailandia
Visto over 50, (visto non immigrant O-A) viene rilasciato ai pensionati e a persone di età superiore ai 50 anni che vogliono soggiornare in Thailandia per un periodo non superiore a 12 mesi, senza lavorare. Per averne diritto occorre avere un’entrata mensile di almeno 65.000 baht, o un una somma di almeno 800.000 baht depositata presso una banca thailandese.
Per ulteriori informazioni, sui visti, potete fare riferimento al sito del Governo Thailandese
Vi segnalo anche:
- Living and Working in Bangkok, utile guida (in inglese)
- Vivere e Lavorare in Thailandia utile guida redatta dal Ministero degli Esteri Svizzero
Come trasferirsi in Thailandia e trovare casa
Il 90% degli stranieri vive a Bangkok, Pattaya, Puket e Chiang Mai, I prezzi dell’alloggio variano tantissimo a seconda della zona e del tipo di abitazione, ad esempio a Bangkok un piccolo appartamento può costare 300/350 €, lo stesso appartamento a Chiang Mai costa 200/250 €. Molto spesso in cucina non vi sono elettrodomestici per cui non è possibile cucinare in casa. Informatevi bene su questo aspetto.
Di seguito alcuni siti per la ricerca di alloggi in Thailandia:
- Renthub, appartamenti in tutte le provincie thailandesi
- Craigslist, sezione del portale dedicata a Bangkok
- Thaiapartment, offerte alloggi a Bangkok
- Perfecthomes, offerte alloggi a Chiang Mai
- Chiangmaihouse, appartamenti e casa a Chiang Mai
Assicurazione sanitaria in Thailandia
Gli stranieri in Thailandia non sono coperti dal servizio sanitario pubblico. Pertanto se non desiderate pagare personalmente le cure mediche, che possono essere anche molto salate, è necessario acquistare un’assicurazione sanitaria privata, il cui costo varia in base al tempo di permanenza e il grado di copertura. In ogni caso meglio stipulare una polizza con una compagnia europea (Zurich, AXA, Europe Assistance, ecc.) che offrono maggiori garanzie rispetto alle assicurazioni thailandese.
Trasferirsi in Thailandia, consigli
Una serie di consigli che mi sento di dare sono:
– Evitate di discutere/litigare o peggio ancora venire alle mani con le persone locali, anche nel caso abbiate ragione lasciate perdere per due buoni motivi 1. la polizia darà sempre ragione ai tailandesi a scapito dei farang. 2. Non è infrequente che le persone con le quali avete litigato tornino con una decina di amici per pestarvi
– Fate attenzione nell’uso delle carte di credito perché non è infrequente la loro clonazione, per cui assistete sempre al loro utilizzo
– Fate attenzione quando noleggiate scooter e moto d’acqua, chiarite bene il prezzo da pagare e soprattutto verificate eventuali danni o graffi, (magari fotografandoli), per evitare che vi vengano addebitati costi aggiuntivi, alla loro riconsegna
– Tenete presente che per guidare uno scooter sarà necessario essere in possesso di una patente internazionale, (se non volete incorrere in sanzioni e/o problemi con l’assicurazione). In Thailandia vengono riconosciute sia la patente internazionale, secondo il modello della Convenzione di Ginevra del 1949 (valida 1 anno), sia la patente internazionale, secondo il modello della Convenzione di Vienna del 1968 (valida 3 anni).
– Sappiate inoltre che: a) Chi ha conseguito la patente A o la B prima dell’1 gennaio del 1986 può guidare qualsiasi motociclo in Italia o all’estero. b) Chi ha conseguito la patente A o la B tra l’1/1/1986 e il 25/4/1988 può guidare qualsiasi motociclo ma solo in Italia, per la guida all’estero occorre un esame pratico alla Motorizzazione. c) Chi ha conseguito la patente B dopo il 25/4/1988 può guidare motocicli fino a 125 cm3 e di potenza fino a 11 kw ma solo in Italia. D) Chi ha conseguito la patente A tra il 26/4/1988 e il 30/9/1993 può guidare qualsiasi motociclo anche all’estero. E) Chi ha conseguito la patente A o A1 dopo il 30/9/1993 può guidare qualsiasi motociclo anche all’estero ma l’accesso alle diverse categorie avviene in base ai limiti indicati dalle tabelle sopra.
– Inoltre, le moto che vengono noleggiate non sono coperte da assicurazione, per cui vi consiglio di stipulare un’assicurazione sanitaria che copra anche gli incidenti motociclistici.
– Divieto assoluto di fumare sigarette elettroniche e divieto di fumo in numerose spiagge thailandesi.
– Evitate di parlare e criticare il Re e la famiglia reale, in Thailandia vige il reato di lesa maestà che prevede l’arresto e la reclusione.
Trasferirsi in Thailandia, conclusioni
Quando le persone decidono di trasferirsi in Thailandia, dopo averla vissuta da turista, pensano di lasciarsi alle spalle tutti i loro problemi. La realtà purtroppo è molto diversa.
Il primo scoglio da affrontare, come residente, è quello del visto. Documenti, scartoffie e avvocati specializzati in immigrazione. Giri da un ufficio all’altro, tempo e soldi che se ne vanno.
Poi, a meno che non siate un pensionato, farete quello che la maggior parte degli stranieri in Thailandia, fa: aprirete un business. E anche qui, carte, documenti, autorizzazioni, work permit, consulenti da pagare, ecc. Ah, dimenticavo, scordatevi l’inglese, tutti la documentazione sarà solo e sempre in lingua thailandese.
Una volta aperta l’attività penserete di essere a posto, invece siete solo all’inizio, avrete a che fare con l’ufficio immigrazione, l’ufficio del lavoro, l’ufficio della sicurezza sociale, l’ufficio delle tasse, polizie di tutti i tipi e decine di altri enti che periodicamente verranno a controllarvi, e in qualità di straniero non vedranno l’ora di potervi sanzionare.
E come se non bastasse sarete continuamente impegnati a svolgere adempimenti burocratici: il rinnovo del vostro permesso di lavoro, poi quello dei vostri dipendenti, (nel caso abbiate dipendenti stranieri), poi il report finanziario della vostra azienda, poi il bilancio, e cosi via, ogni settimana vi troverete a fotocopiare il vostro passaporto e firmare nuovi documenti, rigorosamente in lingua thailandese di cui non capite una virgola e dovete solo sperare che il vostro traduttore non vi faccia finire nei guai per una firma che voi avete messo su uno, fra quelle centinaia di fogli che avete firmato, senza in realtà sapere cosa stavate esattamente firmando.
E dopo un po’, per chi decide di aprire un business, tra problemi, discussioni, scartoffie, documenti, avvocati e mazzette da pagare, la Thailandia potrebbe non apparire più quel paradiso che aveva sognato.
Tutto quello che ho scritto sopra vale per chi apre un’ attività in Thailandia e cerca di gestirla in modo autonomo. Molti, invece, arrivano nel paese del sorriso e aprono un’attività assieme alla loro ‘ragazza’ mettendosi, in pratica, completamente nelle loro mani. In questo caso la scelta si commenta di sola e non vale neanche la pena di aggiungere niente.
Tutte le informazioni su come trasferirsi all’estero le trovate qui